Chi siamo e perché abbiamo formato questo gruppo

Il 28 e 29 gennaio 2010, si è svolto un incontro operativo intitolato “Donne, Lingua e Politiche Linguistiche", nell'ambito delle iniziative intraprese dal Comitato per le Pari Opportunità (C.P.O.) dell'Università Ca' Foscari di Venezia. All'incontro hanno partecipato donne di provenienza e formazione diverse (insegnanti, accademiche appartenenti a vari ambiti di ricerca, tra cui linguiste e filosofe del linguaggio, bibliotecarie, personale della Pubblica Amministrazione, editrici, giornaliste, mediche, e studenti),

Dall'incontro è nato un gruppo di studio permanente sull'uso della lingua italiana nella prospettiva di genere. Questo blog è uno dei mezzi per permettere la collaborazione on-line e per aggregare chiunque abbia a cuore la promozione della figura della donna nei diversi ruoli della società civile.

Per comodità ci coordineremo in quattro gruppi di lavoro. Ciascuno corrisponde ad un argomento che ci sembra particolarmente importante.

Cliccando sul gruppo di lavoro si visualizzeranno i post che quel gruppo ha prodotto fino ad ora.

Se si vuole proporre un nuovo gruppo di lavoro basta inserire in un post nuovo un'etichetta che avrà il nome del nuovo gruppo (questo si dovrebbe fare con grande parsimonia!)







giovedì 18 febbraio 2010

coordinamento cpo e istituzioni

Questo gruppo è pensato per supportare i cpo che vogliano operare una azione di pressione all’interno della propria istituzione, per creare reti di cpo a livello regionale come quello descritto dalle rappresentanti dei cpo della Toscana (qui le colleghe dovrebbero darci una mano a reperire la documentazione). Un primo passo all’interno delle amministrazioni è quello di monitorare il linguaggio delle circolari interne e dei formulari, puntando alla realizzazione della Direttiva ministeriale congiunta del Ministero della pubblica amministrazione e delle pari opportunità del 23-05-2007, relativa alle “Misure per attuare parità e pari opportunità tra uomini e donne nelle amministrazioni pubbliche”. Al punto 3,VI,e della delibera si può leggere, infatti, che bisognerebbe “utilizzare in tutti i documenti di lavoro […] un linguaggio non discriminatorio come, ad esempio, usare il più possibile sostantivi o nomi collettivi che includano persone dei due generi” e nella nota 4 del suddetto punto si rinvia alle “Raccomandazioni per un uso non sessista della lingua italiana” di Alma Sabatini (1987).(cf link in evidenza qui a destra)

La divulgazione delle buone pratiche permetterebbe di andare a cascata utilizzando il lavoro di riscrittura di statuti, circolare e formulari già fatti da altre amministrazioni.

Per fare proposte interne al gruppo, commentate questo post.

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